Ficca il naso

domenica 18 marzo 2018

Dentro la rievocazione, dentro la storia

Forse a molti di voi sarà capitato di assistere allo spettacolo offerto da rievocatori vestiti con abiti e armi d'epoca intenti nel riprodurre una battaglia o un evento, se non dal vivo almeno in qualche video online. Quest'attività può concentrarsi sulle più svariate epoche, partendo dall'epoca antica fino ad arrivare al tardo Novecento. Ma cosa c'è dietro, dentro quest'attività, come funzionano i suoi meccanismi interni, e soprattutto, cosa si trae da un'esperienza simile?

Dentro la Rievocazione



Il 17 e 18 marzo 2018 siamo stati ospiti dell'Associazione Napoleonica d'Italia (ANI) presso il forte Ardietti, presso il comune di Ponti sul Mincio. Dopo esserci messi in contatto per via telematica con l'associazione siamo stati invitati a prendere parte come figuranti alle riprese di un cortometraggio girato all'interno del forte stesso. Arrivati sul posto ci è stato fornito un badge e siamo stati indirizzati verso "l'armeria", dove siamo stati vestiti con uniformi francesi di inizio Ottocento. Siamo stati subito colpiti dalla gentilezza, la disponibilità e la passione che abbiamo subito notato in questo gruppo eterogeneo che raccoglie appassionati da tutto il Nord Italia. Una volta vestiti e armati abbiamo avuto modo di ricevere un addestramento di base incentrata sul maneggio del nostro moschetto (un'accurata riproduzione) e il movimento con il resto dei soldati, scandito dagli ordini in francese del nostro istruttore. Durante il successivo momento di pausa abbiamo avuto modo di visitare il forte e chiacchierare un po' con i veterani dell'organizzazione, scoprendo così maggiori dettagli sul complesso lavoro di organizzazione e ricostruzione che sta dietro a questi eventi suggestivi. Nell'eseguire le prove per la scena in cui facciamo le comparse abbiamo potuto notare ancora una volta l'enfasi posta sul cercare di ricreare il quanto più fedelmente possibile il passato anche nei minimi dettagli, come un particolare tipo di postura o modo di muoversi con un'arma. Al calar del sole sono iniziati i preparativi per il pasto serale, composto da un ottimo minestrone di verdure e salsiccia, accompagnato da pane fresco e formaggio. Seduti intorno alle tavolate in legno, i volti illuminati soltanto dalla flebile luce di lumi e candele, ci è sembrato davvero di tornare indietro nel tempo e di essere seduti coi nostri camerati, soprattutto quando sono stati intonate canzoni patriottiche e militari che hanno accentuato ancora di più l'atmosfera magica. Le discussioni del nostro tavolo sono volte quasi tutte sulla storia, napoleonica e non, rivelando l'ottima preparazione dei membri dell'Associazione in materia, oltre che la loro cordiale e cameratesca affabilità. Dopo la cena ci siamo coricati quasi immediatamente, in quanto le riprese della nostra scena si sarebbero dovute svolgere all'alba. E come abbiamo potuto avere esperienza dei momenti più belli e interessanti della vita del soldato imperiale del XIX secolo, abbiamo anche potuto provare quanto spesso fosse scomodo il dormire in un giaciglio improvvisato, sulle assi del legno. All'alba eravamo già pronti nelle nostre divise per girare finalmente la scena di un attacco all'alba. E infine, dopo aver fatto un altro po' di addestramento, aver raccolto le nostre cose e salutato tutti, ci siamo diretti verso casa, stanchi ma soddisfatti di un'esperienza unica.

Dentro la Storia


Quando si legge, si studia storia, in genere lo si fa affrontando i grandi temi e problemi, gli avvenimenti importanti che sconvolgono interi continenti. Siamo posti in alto, altissimo, in modo da abbracciare con una sola occhiata regni e nazioni interi, ma rendendoci in grado di vedere solo quei movimenti e cambiamenti titanici provocati da guerre e rivoluzioni. Allora alcuni decidono di scendere, di concentrare la propria attenzione su un paese, una città, un personaggio. Lo sguardo può cogliere meglio i dettagli dell'oggetto studiato, come se dalla stratosfera in cui trovavamo fossimo scesi molto più giù, planando su borghi e città, per spiare personaggi e avvenimenti inseriti nel mosaico più grande. E se qualcosa o qualcuno cattura particolarmente la nostra attenzione eccoci scendere ancora, atterrare nelle piazze, sui campi di battaglia, nelle stanze dei grandi uomini, per osservare da una prospettiva orizzontale la storia mentre viene scritta col rosso della sciabola e il nero della penna. Ma anche così non siamo che fantasmi, invisibili e incorporei osservatori che si sporgono dalle pieghe del tempo, quasi come fossimo gli spettatori di un film. Possiamo leggere memorie, lettere e diari, ma solo una cosa ci permette di capire veramente un'epoca passata, di unire il nostro punto di vista di osservatore a quello dell'osservato: la rievocazione storica. Nessuno dei libri che ho letto avrebbe potuto farmi capire cosa significhi veramente indossare un'uniforme dell'epoca, quanto pesi un moschetto, quanto fosse importante la luce diurna per compiere le più svariate attività, quanto scomodo potesse essere dormire in un giaciglio di fortuna. Questa prima esperienza di rievocazione mi ha insegnato di più di quanto possa fare qualche kg di carta stampata, che non potrà mai rendere l'odore della polvere da sparo, la sensazione del metallo freddo sotto le dita o il calore di una tavolata di camerati riuniti intorno a una tavolata. 

Dunque credo che non ci sia attività più utile e soddisfacente per una persona veramente interessata non solo a conoscere la storia, ma anche a riviverla. 

Ringraziamo di nuovo l'ANI, che è stata gentilissima e disponibilissima nel prestarci armi e uniforme e guidarci in questa nostra prima esperienza come rievocatori! Passate a dare un'occhiata alla loro pagina (https://www.facebook.com/assonapoleonica/) per vedere le foto degli eventi passati e scoprire dove si terranno i prossimi.

Regogolo Boemetto

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